Risalgono leggermente i contagi da coronavirus in Italia. Nelle ultime 24 ore i casi di positività sono aumentati di 181 (ieri erano stati 170 in più), secondo i dati del ministero della Salute. Le vittime sono 11, dopo quattro giorni di fila a quota 5.
"Pur in assenza del vincolo normativo ritengo doveroso condividere con il Parlamento" la decisione della proroga dello stato di emergenza. Lo dice il premier al Senato.
"La dichiarazione dello Stato di emergenza è prevista dal codice di protezione civile:
la legittimità di queste previsioni è stata vagliata positivamente
dalla Corte Costituzionale. Costituisce il presupposto per l'attivazione
di una serie di poteri e facoltà necessari per affrontare con efficacia
e tempestività le situazioni emergenziali. Tra i poteri fondamentale è
il potere di ordinanza, che consente norme in deroga a ogni disposizione
vigente, nei limiti indicati dalla dichiarazione di emergenza e nel
rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico e dell'Unione
europea". Dice il premier.
"La proroga dello stato di emergenza è una facoltà espressamente prevista dalla legge
ed è attivabile ove si renda necessaria la prosecuzione degli
interventi. Questa esigenza si verifica quasi sempre. Lo stato di
emergenza viene ordinariamente prorogato dal governo. Sarebbe incongruo
sospendere bruscamente l'efficacia delle misure adottate se non quando
la situazione è' riconducibile a un tollerabile grado di normalità. Se
questo è vero per eventi che si esauriscono una volta per tutte, come un
terremoto, è ancor più vero per la pandemia".
L'emergenza Coronavirus ha "i tratti di un processo in continua e imprevedibile evoluzione che ancora oggi, seppure in misura contenuta e territorialmente circoscritta, non ha ancora esaurito i suoi effetti".
Tra le misure che perderebbero effetto se non ci fosse la proroga dello stato d'emergenza "c'è anche il noleggio di navi per la sorveglianza sanitaria dei migranti
e non sfugge a nessuno di quanto sia attuale il ricorso a questo
strumento per un ordinato svolgimento della quarantena per la tutela
della sanità pubblica".
"Se lo stato di emergenza non fosse prorogato cesserebbe il coordinamento attribuito alla Protezione Civile
così come decaderebbe i poteri straordinari assegnati ai soggetti
attuatori, che nella maggior parte dei casi sono i presidenti di
Regione. Verrebbe a cessare la sua funzione anche il Comitato tecnico
scientifico. A questo occorre aggiungere che al 31 luglio sono prorogati
numerosi termini normativi di rango primario e secondario". Lo dice il
premier Giuseppe Conte intervenendo al Senato.
"Dobbiamo essere consapevoli che se non prorogassimo" lo stato di emergenza, "cesserebbero di avere effetto le ben 38 ordinanze,
di cui 4 al vaglio della Ragioneria, così come i conseguenti
provvedimenti attuativi", spiega Conte. "Ad esempio - cita il premier -
decadrebbero le misure per la gestione delle strutture temporanee per
l'assistenza alle persone positive, il volontariato di protezione
civile, il reclutamento di personale sanitario a supporto delle regioni e
dei penitenziari, il numero verde, il pagamento dilazionato delle
pensioni negli uffici postali, l'attivazione del sistema Gros, che è la
centrale operativa remota di soccorso sanitario per cui in mancanza di
posti letto in una regione, Gros interviene per la ripartizione e il
trasferimento dei pazienti in altre regioni".
"Con la proroga dello stato di emergenza continueremo a mantenere in efficienza quel sistema di misure che rendono il nostro Paese più sicuro a beneficio degli italiani ma anche degli stranieri
che vogliano visitare il Paese La scelta di prorogare lo stato di
emergenza non può ritenersi lesiva della nostra immagine all'estero. Non
vi è affatto questo rischio, anzi, è vero il contrario. L'Italia è
vista da tutti come un Paese sicuro proprio grazie al sistema di
monitoraggio e precauzione" messo in campo, sottolinea Conte.
"Con questa decisione" di proroga dello stato di emergenza "consentiamo di prorogare gli effetti di misure necessarie
e infine in base al principio di precauzione, adeguatezza e
proporzionalità, ci predisponiamo a mantenere un cauto livello di
guardia per intervenire con speditezza ove vi fosse un peggioramento
della situazione", afferma Conte.
"Quest'accusa si fonda su un evidente equivoco.
La proroga dello stato di emergenza sui poteri del presidente del
Consiglio di emanare decreti. Il potere di emanare Dpcm è al momento
correlato alla data del 31 luglio non perché ci sia una formale
connessione tra Dpcm e stato emergenza ma perché questo prevede la norma
di rango primario legittimante. La dichiarazione dello stato di
emergenza è un presupposto di fatto ma non potrebbe in alcun modo
legittimare l'adozione di Dpcm se non fosse affiancata da una fonte di
rango primario". Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo al
Senato e spiegando che, quindi, per rinnovare il potere di emanazione di
Dpcm oltre il 31 luglio, servirebbe "un decreto".
"La mia presenza qui dimostra la massima disponibilità del governo a interloquire col Parlamento
e tenere conto delle indicazioni delle Camere con riferimento alla
scelta di proroga" dello stato di emergenza. "Stamane in Consiglio dei
ministri abbiamo inserito una mera informativa: non abbiamo assunto
nessuna decisione. Dopo aver esaminato tutte le indicazioni e i pareri,
incluso uno dell'Avvocatura dello Stato, è emerso l'indirizzo di
limitarne l'estensione temporale al prossimo mese di ottobre".
"Mi rivolgo alle forze di maggioranza ma anche di opposizione,
perché su questi temi non si deve ragionare su schieramenti
precostituiti o logiche precostituite" e "resto fiducioso che possa
maturare in quest'Aula con consapevolezza e piena assunzione di
responsabilità una convergente valutazione positiva su questo decisivo
passaggio da cui discendono rilevanti conseguenze per l'intera comunità
nazionale", sottolinea Conte.
"Sono più di dieci milioni di persone che dovranno rientrare nelle scuole in massima sicurezza, obiettivo che richiede sforzo collettivo elevato, una grande sfida per il paese".
"Resto fiducioso che anche in quest'occasione possa maturare in quest' Aula una convergente valutazione positiva
da cui discendono importanti conseguenze anche a livello
internazionale". Lo dice il premier Giuseppe Conte concludendo il suo
intervento al Senato.
"Sono scioccata. Conte sta sostenendo ora
al Senato che senza lo stato di emergenza il Governo non è in grado di
fare normalissimi decreti, decreti legge, ordinanze. Questa è una grossolana menzogna e una pericolosissima deriva liberticida. Dove vuole arrivare il Governo?". Lo scrive su twitter la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni.
(fonte Ansa)
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