Effetti devastanti del lockdown per la flotta
viareggina anche a causa della chiusura
prolungata dei ristoranti, molti dei quali non hanno ancora riaperto mentre
altri stanno valutando se sia il caso di affrontare i costi necessari alla
riapertura, a fronte delle spese da sostenere. Su tutto questo pesa l’assenza
dei turisti italiani e stranieri. Di fatto ad oggi si registra nei ristoranti
un crollo dei consumi dell’80%, non solo per le mancate riaperture, ma anche
per un drastico taglio delle forniture alimentari rispetto alla norma. E’
quanto emerge da una stima di Coldiretti sull’inizio della Fase 2 con la possibilità
per gli italiani di tornare a mangiare fuori casa. La flotta viareggina, una
novantina di equipaggi, sta vivendo l’ennesimo durissimo periodo. “Lo stop
forzato alla ristorazione – spiega Danilo Di Loreto, responsabile Impresa Pesca
Coldiretti Toscana - è un duro colpo per il settore ittico che ha coinvolto
anche la chiusura a cascata delle pescherie e dei mercati ittici all’ingrosso e
alla produzione. Ad aggravare la paralisi del settore sono stati anche limiti
agli spostamenti che hanno influito sul crollo della domanda di pesce fresco
per consumo casalingo, con la nuova tendenza a fare la spesa ogni 2-3 giorni,
per evitare di doversi recare spesso al supermercato. Cosa che accade ancora
per evitare le lunghe file. Questo ha portato i consumatori ad orientarsi verso
conservati e surgelati”.
Secondo
Coldiretti la pandemia sta ponendo il settore di fronte ad un bivio. Subire la
pandemia o farla diventare una opportunità. “Occorre integrare la filiera
implementando la vendita e comprendendo filiere corte e vendita diretta
on-line. – analizza Di Loreto - Ne sono un esempio i pescatori dei mercati di
Campagna Amica con la presenza e la vendita a domicilio, o anche le
prenotazioni on-line “Trabaccolo Express” dell’Organizzazione dei Produttori
Cittadella della Pesca di Viareggio. L’offerta invece può essere diversificata
trasformando il pescato, pulendolo, invasettandolo, cucinandolo, sporzionandolo
in confezioni famiglia, in sughi pronti, e così via. Offrendolo non solo alle
famiglie, ma anche alle mense scolastiche di ogni livello. Possono e devono
essere ampliati anche i servizi offerti, come l’ittiturismo, il pesca turismo,
le esperienze con le scolaresche, con i musei”. Per Impresa Pesca Coldiretti la
flotta viareggina, e toscana, deve allearsi con la grande distribuzione che
oggi commercializza appena il 10% del prodotto tricolore. “E’ indispensabile un
accordo di filiera che ribalti tale proporzione e che permetta di valorizzare
le centinaia di specie che il nostro mare ci offre. Un Mare Nostrum che ci dà
poche quantità per singola partita, ma molta qualità e tanta varietà, una
caratteristica unica al mondo. L’Europa, il nostro Governo, la Regione e le associazioni
di categoria hanno il compito e la responsabilità di favorire e di agevolare
quanto più possibile questi percorsi, incoraggiando e formando all’utilizzo del
digitale, investendo in piattaforme logistiche medio-piccole, rivoluzionando i
paradigmi del fermo pesca, favorendo le start up e le nuove progettualità. Occorre
che diano fiducia agli operatori del comparto perché la meritano. L’evoluzione
non si può fermare ed i pescatori non hanno nessuna intenzione di estinguersi
né a causa della pandemia, né di altre emergenze”.
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